Neuropsicomotricità
La Terapia Neuropsicomotoria è una branca della riabilitazione che si occupa del recupero funzionale e/o del potenziamento motorio, prassico, visuo-percettivo, visuo-spaziale, cognitivo, linguistico e comunicativo-relazionale dei bambini. Attraverso specifiche metodiche incentrate su gioco e interazione con la figura del Terapista, il trattamento mira a sviluppare le potenzialità del bambino al massimo delle sue reali possibilità, favorendo uno sviluppo armonico e adeguato all'eta. La terapia riabilitativa Neuropsicomotoria si occupa del trattamento di tutti i Disturbi in Età Evolutiva (0-18 anni).
LOGOPEDIA
La Logopedia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione e della cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e dei disturbi cognitivi connessi (relativi ad esempio alla memoria e all'apprendimento). Il Logopedista è lo specialista che si occupa dell'educazione della parola, della comunicazione scritta e orale, della prevenzione e della cura dei problemi legati all'uso del linguaggio. La terapia Logopedica può essere effettuata sia in Età Evolutiva che in Età Adulta.
NUTRIZIONE
La nutrizione è l'insieme dei processi biologici che consentono, o che condizionano, la sopravvivenza, la crescita, lo sviluppo e l'integrità di un organismo vivente, di tutti i regni, sulla base della disponibilità di energia e di nutrienti. Il nutrizionista è un biologo senior specializzato in nutrizione umana che può stilare diete per soggetti senza patologie. Il suo compito principale è quello di educare a un'alimentazione sana i consumatori. Esperto di educazione e informazione alimentare, è in grado di elaborare schemi dietetici per le comunità o analizzare i bisogni energetici degli individui, per calcolare una dieta corretta in base alle attività svolte.
OSTEOPATIA
L'Osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che pur basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, ect..) non prevede l'uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia, ma attraverso manipolazioni e manovre specifiche si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l'apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l'osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali). Inoltre a differenza della medicina tradizionale allopatica, che concentra i propri sforzi sulla ricerca ed eliminazione del sintomo, l'osteopatia considera il sintomo un campanello di allarme e mira all'individuazione della causa alla base della comparsa del sintomo stesso.
PSICOLOGIA - PSICOTERAPIA
La psicoterapia ad indirizzo Sistemico Relazionale considera la famiglia come il sistema vivente di riferimento principale nell’esperienza emotiva di una persona, è il primo contesto esperienziale all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa nel funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte. I conflitti che tendono a disgregare il sistema-famiglia creano una tensione emotiva che, di solito, viene vissuta in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo; egli si fa carico, attraverso la manifestazione dei sintomi, di distogliere i membri della famiglia dall’affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà di relazione, accentrando l’attenzione su di sé. La psicoterapia ad indirizzo sistemico-relazionale considera la persona portatrice del sintomo “paziente designato”. Tale termine sta ad indicare che il paziente è il membro del sistema-famiglia che esprime o segnala il funzionamento disfunzionale di uno o più dei sistemi di cui egli è uno dei vertici. Talvolta, specialmente in casi che riguardano i bambini o gli adolescenti questo si manifesta sotto forma di blocco evolutivo, così che tutte le tensioni tendono a convergere su di lui; in tal modo diviene il controllore di forze ed energie relazionali, al prezzo di gravi sentimenti di sofferenza e vissuti di disgregazione. Il sintomo ha quindi una doppia valenza: segnala alla famiglia l’esistenza di un disagio e, nello stesso tempo, rende innocuo il suo potere distruttivo accentrando su di sé tutte le preoccupazioni degli altri membri. La terapia familiare interviene attraverso varie tecniche di lavoro sulle famiglie, operando su quattro principali livelli di osservazione: la storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli); organizzazione relazionale e comunicativa attuale della famiglia; la funzione del sintomo del singolo individuo nell’equilibrio della famiglia; la fase del ciclo vitale della famiglia in cui si presenta il sintomo del singolo (ciclo vitale: rappresenta una tappa delle varie fasi evolutive attraversate da un sistema-famiglia; si parla, ad esempio dell’uscita da casa dei figli a seguito del matrimonio, del decesso di un genitore o della nascita di un 2 figlio etc. Questi eventi costringono il sistema a riorganizzarsi e quindi ad evolvere verso nuovi assetti relazionali). L’intervento terapeutico avviene attraverso l’incontro tra le narrazioni dei pazienti e dei terapeuti i quali, nella conversazione, stimolano la ricerca di connessioni di un quadro narrativo rappresentativo dal punto di vista dei contenuti e convincente dal punto di vista emotivo. Dato che ascoltare emozioni, evoca emozioni, il terapeuta è quindi coinvolto nel processo terapeutico al pari del paziente, sebbene le parti siano caratterizzate da competenze specificatamente diverse. Nell’incontro tra paziente e terapeuta si vivifica, quindi, una nuova storia; in quanto il processo terapeutico è sostanzialmente un contesto di incontro e di costruzione di una comune esperienza. Il percorso della terapia familiare può differenziarsi, a seconda della configurazione del quadro patologico, della struttura familiare, della fase di ciclo di vita della famiglia, ma anche dei bisogni dei singoli membri, in più possibilità: trattamento psicoterapeutico a tutto il nucleo familiare o a quei membri che ne diano la propria disponibilità; trattamento di un sottosistema familiare ed invio parallelo in terapia individuale del paziente (o altra forma di terapia); trattamento separato di sottosistemi familiari.